La soppressione sembra ormai dietro l'angolo: l'Autoritá portuale del Nord Sardegna, nata per riunire i porti di Olbia e Golfo Aranci, ampliata nel 2008 con l'adesione del Comune di Porto Torres, è arrivata ai titoli di coda. Dopo due anni di commissariamento (l'ultima nomina, pochi giorni fa, è quella di Pietro Preziosi, comandante della direzione marittima del Nord Sardegna) e un'inchiesta per presunte irregolarità su alcuni appalti, l'ente si avvia ad essere inglobato nell'autorità unica di Cagliari.

Un nuovo segnale in questo senso arriva dalla quasi certa cancellazione del Comitato Portuale, organismo interno a cui partecipavano i delegati dei tre porti. L'assenza di un presidente per un lungo periodo di tempo (quasi due anni, l'ultimo è stato Paolo Piro) non ha facilitato il tortuoso percorso di conservazione dell'authority. L'ultimo salvagente potrebbe arrivare dai sindaci dei tre porti, i quali dovrebbero indicare una terna di nomi da dare al Ministro dei trasporti. Ma proprio Porto Torres sembra essere lo scalo meno "sensibile" alla lotta per la difesa dell'autorità portuale, ritenuta spesso distante dai problemi e dalle richieste della comunità. Un amore mai sbocciato, su cui gli indirizzi dati dal governo sembrano mettere definitivamente una pietra tombale.